Murales e graffiti non sono la medesima cosa
Per i più “bigotti” si tratta sempre e comunque di maleducazione e di qualcosa di comunque ben lontana dall’arte, un modo di imbrattare le nostre strade, le nostre case ed i nostri monumenti.
Ma in realtà, al di là degli atti vandalici veramente fini a se stessi, disegnare sui muri, naturalmente laddove è consentito, è diventata negli anni una vera e propria forma di arte, sempre più valorizzata anche da comuni e città, magari per ridare valore e prestigio alle zone e ai quartieri più degradati ed abbandonati a se stessi.
La maggior parte di noi chiama questi disegni Murales e Graffiti, indifferentemente, ma non sono affatto la stessa cosa: voi conoscete la differenza?
Il termine murales indica ogni tipo di pittura realizzata su pareti esterne, generalmente di grandi edifici o su muri di cinta. La pittura murale può essere realizzata con varie tecniche, come l’affresco, e ha come tematiche le più svariate. Le sue origine sono antichissime e legate alla cultura messicana, sebbene oggi sia diffusa in tutto il globo.
I graffiti nascono invece a New York, e molto più recentemente, esattamente negli anni Settanta come espressione della cultura hip-hop.
Nella stragrande maggioranza dei casi i graffiti non rappresentano immagini o allegorie, come i murales, ma sono caratterizzati perlopiù da caratteri, sigle e scritte.
Possono essere realizzati volendo anche sui muri, ma generalmente vengono realizzati su vagoni ferroviari e pareti urbane, con bombolette spray ma anche letteralmente “graffiando” le superfici, creando quindi danni sanzionabili come atti di vandalismi.
Anche al graffitismo è stato però negli anni riconosciuto il suo valore artistico e quindi considerato anch’essa una forma d’arte, un modo di esprimere se stessi e la propria interiorità.