Concordato preventivo, di cosa si tratta

Il concordato preventivo è uno strumento giuridico fondamentale nel sistema italiano, progettato per consentire alle imprese in difficoltà economiche di ristrutturare i propri debiti e continuare l’attività. Questo istituto rappresenta un equilibrio tra la necessità di preservare la continuità aziendale e il rispetto dei diritti dei creditori, offrendo una soluzione alternativa alla dichiarazione di fallimento.

Concordato preventivo di cosa si tratta
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1. Nozione e Funzione del Concordato Preventivo

Il concordato preventivo è disciplinato dalla legge fallimentare italiana (Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267), anche se negli ultimi anni ha subito importanti modifiche con l’introduzione del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14). La sua finalità principale è quella di evitare il fallimento, permettendo al debitore di proporre ai creditori un piano di ristrutturazione dei debiti che può includere la dilazione, la riduzione del debito o altre forme di soddisfazione alternative.

2. Procedura di Concordato Preventivo

La procedura del concordato preventivo si avvia con la presentazione di un’istanza da parte del debitore al tribunale competente. Questo atto può essere definito come una “domanda di concordato”, e deve contenere una proposta dettagliata per la risoluzione della crisi dell’impresa, insieme a un piano e una relazione giurata di un professionista che attesta la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano stesso.

Apertura della Procedura: La domanda di concordato viene presentata dal debitore al tribunale del luogo dove l’impresa ha la sede principale. La richiesta può essere presentata anche quando il debitore è già in stato di insolvenza, purché non sia stato ancora dichiarato il fallimento.

Proposta di Concordato: Il debitore propone ai creditori un piano che può prevedere:

  • Pagamento parziale del debito: Il debitore può proporre di pagare solo una parte dei crediti.
  • Dilazione del pagamento: Il piano può prevedere il pagamento dei debiti in un arco temporale più lungo.
  • Ristrutturazione dell’azienda: Ciò può includere la cessione di rami d’azienda, l’assunzione di nuovi soci, o altre modifiche organizzative.

Omologa del Tribunale: Una volta presentata la domanda, il tribunale verifica la correttezza formale della stessa e può decidere di ammettere l’impresa alla procedura di concordato preventivo. Se i creditori accettano la proposta, il tribunale omologa il concordato, rendendolo vincolante per tutti i creditori, anche quelli che non hanno accettato la proposta.

Ruolo del Commissario Giudiziale: Durante la procedura, il tribunale nomina un commissario giudiziale che ha il compito di vigilare sull’andamento della gestione dell’impresa e di relazionare al tribunale sulla fattibilità del piano proposto.

3. Tipologie di Concordato

Il concordato preventivo può assumere diverse forme, a seconda delle modalità di soddisfazione dei creditori e delle strategie di risanamento proposte dal debitore. Le principali tipologie sono:

  • Concordato in Continuità Aziendale: Il piano prevede la prosecuzione dell’attività dell’impresa. Questo tipo di concordato è spesso scelto quando l’impresa ha buone prospettive di ripresa, e mira a preservare il valore dell’azienda come “entità in funzione”.
  • Concordato Liquidatorio: In questo caso, il piano prevede la liquidazione dei beni del debitore per soddisfare i creditori. Sebbene simile al fallimento, questa procedura permette al debitore di evitare le conseguenze più gravose del fallimento stesso e di gestire la liquidazione in modo ordinato.
  • Concordato con Adozione di Capitale di Terzi: Il piano può prevedere l’intervento di terzi, come nuovi investitori, che apportano capitale nell’impresa per garantirne la continuità e la soddisfazione dei creditori.

4. Effetti del Concordato Preventivo

L’ammissione al concordato preventivo ha effetti significativi sia sul debitore che sui creditori. Uno degli effetti principali è la sospensione delle azioni esecutive individuali: una volta avviata la procedura, i creditori non possono iniziare o proseguire azioni esecutive o cautelari sul patrimonio del debitore.

Inoltre, durante la procedura, l’impresa continua a operare sotto la sorveglianza del commissario giudiziale, ma la gestione ordinaria resta nelle mani del debitore, a meno che il tribunale non decida diversamente.

5. Accettazione e Omologa del Concordato

Perché il concordato sia efficace, deve essere approvato dai creditori, che vengono suddivisi in classi in base alla tipologia e alla natura dei loro crediti. Ogni classe di creditori deve votare la proposta, e il concordato è approvato se ottiene il consenso della maggioranza delle classi, calcolato sia in base al numero dei creditori che al valore dei crediti.

Se il concordato viene approvato dai creditori, il tribunale procede all’omologa, che rende il concordato vincolante per tutti i creditori, anche per quelli dissenzienti. Il concordato omologato è equiparato a una sentenza.

6. Revoca e Annullamento del Concordato

Esistono circostanze in cui il concordato preventivo può essere revocato o annullato. Ad esempio, se si scopre che il debitore ha dolosamente aumentato il passivo o diminuito l’attivo, o ha occultato una parte rilevante dell’attivo, il concordato può essere revocato. Inoltre, se il debitore non rispetta gli impegni assunti nel piano concordatario, i creditori possono chiedere l’annullamento del concordato.

7. Vantaggi e Svantaggi del Concordato Preventivo

Il concordato preventivo offre diversi vantaggi. Per il debitore, rappresenta una possibilità di ristrutturare l’impresa senza dover ricorrere al fallimento, che comporta conseguenze più gravi, come l’esclusione dagli affari e la perdita del controllo sulla gestione aziendale. Per i creditori, il concordato può offrire una maggiore probabilità di recupero, seppur parziale, dei crediti, rispetto al fallimento.

Tuttavia, il concordato presenta anche svantaggi, soprattutto per i creditori, che potrebbero dover accettare una riduzione significativa dei loro crediti e attendere tempi lunghi per la loro soddisfazione. Inoltre, la procedura può essere complessa e richiedere l’intervento di diversi professionisti, con conseguenti costi aggiuntivi.

8. Il Concordato Preventivo nel Codice della Crisi d’Impresa

Con l’introduzione del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), il legislatore ha inteso rafforzare l’efficacia del concordato preventivo, introducendo misure volte a favorire una diagnosi precoce dello stato di crisi e a facilitare il risanamento delle imprese. Il nuovo codice prevede una maggiore trasparenza nella gestione della crisi e introduce obblighi di segnalazione per gli organi di controllo aziendali, con l’obiettivo di prevenire situazioni di insolvenza irreversibile.

Conclusione

Il concordato preventivo rappresenta una soluzione cruciale per le imprese italiane in difficoltà economica, offrendo una via d’uscita che bilancia le esigenze del debitore con i diritti dei creditori. La sua corretta applicazione può salvare aziende altrimenti destinate al fallimento, preservando posti di lavoro e valore economico. Tuttavia, la complessità della procedura e i suoi potenziali costi richiedono una gestione accurata e una piena comprensione delle implicazioni legali e finanziarie da parte di tutte le parti coinvolte.