Streptococco di gruppo B (GBS) in gravidanza

Il Streptococcus agalactiae è un batterio presente nel tratto intestinale e genitale di molte persone, spesso in modo asintomatico. Tuttavia, può diventare problematico durante la gravidanza, poiché può trasmettersi al neonato durante il parto, causando infezioni gravi, come setticemia, meningite e polmonite. È una delle principali cause di infezioni neonatali, motivo per cui viene spesso sottoposto a screening durante la gravidanza.

Streptococco di gruppo B (GBS) in gravidanza

Come si prende lo streptococco in gravidanza?

Il GBS non è una malattia che “si prende” nel senso comune, come un’infezione acuta. Piuttosto, molte donne sono portatrici sane del batterio, e questo può essere presente nel loro corpo senza causare sintomi. In gravidanza, però, il GBS può rappresentare un rischio per il neonato, poiché può colonizzare la vagina o il retto. Ecco alcuni aspetti fondamentali da considerare:

  1. Trasmissione del batterio: Lo streptococco di gruppo B vive normalmente nel tratto gastrointestinale e può occasionalmente diffondersi al tratto genitale. Non si contrae attraverso alimenti o contatti casuali, ma si può diffondere nel proprio corpo attraverso il passaggio da una zona all’altra (es. dall’intestino alla vagina).
  2. Colonizzazione naturale: Circa il 10-30% delle donne sono colonizzate da GBS nel tratto intestinale o vaginale senza saperlo, poiché il batterio non causa sintomi evidenti. Questa colonizzazione può essere transitoria, intermittente o persistente e non rappresenta generalmente un problema se non durante la gravidanza.
  3. Fattori di rischio per la colonizzazione:
    • Storia di infezione da GBS: Le donne che hanno avuto precedenti gravidanze in cui il bambino ha sviluppato un’infezione da streptococco sono a maggior rischio.
    • Prolungata rottura delle membrane: Se le acque si rompono più di 18 ore prima del parto, aumenta il rischio di trasmissione del GBS al neonato.
    • Febbre durante il travaglio: La febbre durante il travaglio può essere segnale di infezione in corso e aumentare il rischio di trasmissione.
    • Gravidanze multiple: Portare più di un bambino (gemelli, ecc.) aumenta il rischio di complicazioni legate al GBS.
  4. Fattori di diffusione interna: Non è completamente chiaro perché alcune donne colonizzate da GBS sviluppino infezioni attive mentre altre no. I cambiamenti ormonali e immunitari durante la gravidanza possono rendere più facile per i batteri del tratto intestinale migrare e colonizzare il tratto genitale.

Rischi per il neonato

La colonizzazione da GBS in una donna incinta non è generalmente pericolosa per la madre, ma può diventare molto pericolosa per il neonato se il batterio viene trasmesso durante il parto. Le infezioni neonatali da GBS possono manifestarsi in due forme:

  1. Infezione precoce (nelle prime 24 ore di vita): Questa è la forma più comune e può causare sepsi, polmonite o meningite.
  2. Infezione tardiva (da una settimana fino a pochi mesi di vita): Anche se più rara, l’infezione tardiva può causare sepsi e meningite.

Screening e prevenzione

Per ridurre il rischio di infezione, le linee guida internazionali raccomandano lo screening per GBS tra la 35a e la 37a settimana di gravidanza. Il test consiste in un tampone vaginale e rettale per verificare la presenza del batterio.

Se una donna risulta positiva al GBS, vengono somministrati antibiotici per via endovenosa durante il travaglio. Questo approccio è altamente efficace nel prevenire la trasmissione del batterio al neonato.

Gestione del GBS durante la gravidanza

  1. Antibiotici profilattici: Se la madre è colonizzata da GBS, gli antibiotici somministrati durante il travaglio riducono drasticamente la possibilità di infezione nel neonato. La penicillina è l’antibiotico di prima scelta, ma per chi è allergico esistono alternative efficaci.
  2. Monitoraggio attento durante il travaglio: Donne con segni di infezione o febbre durante il travaglio vengono monitorate attentamente, e il personale sanitario valuta la necessità di trattamenti aggiuntivi.
  3. Parto programmato: Se una donna con GBS positivo ha una rottura precoce delle acque, il parto potrebbe essere indotto per minimizzare i rischi di trasmissione al bambino.

Conclusioni

Il Streptococcus agalactiae è un batterio che molte donne portano in modo asintomatico, ma che può rappresentare un rischio significativo per il neonato durante il parto. Tuttavia, con lo screening e la profilassi antibiotica, il rischio di trasmissione e di gravi complicanze neonatali può essere significativamente ridotto. La chiave della gestione del GBS in gravidanza risiede nella prevenzione e nel monitoraggio attento durante le fasi finali della gravidanza e del parto.