Prezzi benzina e diesel, cosa cambia a marzo 2023

La situazione dei prezzi dei carburanti in Italia è molto variabile e dipende da diversi fattori, tra cui il costo del petrolio sul mercato internazionale, le accise imposte dal governo, la concorrenza tra le diverse compagnie petrolifere e le abitudini di consumo degli automobilisti.

In questo articolo vedremo quali sono i prezzi medi della benzina e del diesel a marzo 2023, come si confrontano con quelli degli altri paesi europei e quali sono le previsioni per i prossimi mesi.

Prezzi benzina e diesel cosa cambia a marzo 2023
Prezzi benzina e diesel cosa cambia a marzo 2023 (Foto@Pixabay)

Prezzi benzina: effetto taglio accise

Uno dei principali interventi del governo per contrastare il caro carburanti è stato il taglio delle accise sulla benzina e sul diesel, introdotto dal decreto legge n. 21 del 22 marzo 2022 e prorogato fino al 31 ottobre 2022 dal decreto legge n. 179 del 23 novembre 2022.

Questo provvedimento ha permesso di ridurre il prezzo della benzina di circa 0,25 euro al litro e quello del diesel di circa 0,20 euro al litro.

Tuttavia, il taglio delle accise non ha impedito che i prezzi dei carburanti continuassero a salire a causa dell’aumento del costo del petrolio sul mercato internazionale, che ha raggiunto i massimi storici negli ultimi mesi.

Secondo i dati forniti dalla Commissione europea, il prezzo medio della benzina verde in Italia a lunedì 14 marzo era di 2,15 euro al litro al self service e di 2,28 euro al litro al servito. Questi valori sono superiori alla media europea (1,97 euro al litro) e si avvicinano a quelli dei paesi più cari come la Germania (2,31 euro al litro) e l’Olanda (2,34 euro al litro).

Prezzi diesel: vola il gasolio

Anche il prezzo del diesel ha subito un forte incremento negli ultimi mesi, sia per l’effetto dell’aumento del costo del petrolio sia per la fine della calmierazione dell’accisa introdotta dal governo nel periodo tra il 28 marzo e il 5 ottobre 2022.

Da gennaio 2015 l’accisa sul carburante gasolio auto (diesel) è fissa a 0,614 €/l, ma nel periodo indicato era stata ridotta a 0,367 €/l per alleviare la pressione sui consumatori.

Dal primo gennaio 2023 la calmierazione è stata abolita e l’accisa è tornata a 0,617 €/l, determinando un aumento immediato del prezzo del diesel di circa 0.25 €/l.

Secondo i dati forniti dalla Commissione europea, il prezzo medio del diesel in Italia a lunedì 14 marzo era di 1.98 €/l al self service e di 2.11 €/l al servito. Questi valori sono inferiori alla media europea (2.14 €/l) ma superiori a quelli di paesi come la Spagna (1.86 €/l) e il Portogallo (1.88 €/l).

Previsioni per i prossimi mesi

Le previsioni per i prossimi mesi non sono molto incoraggianti per gli automobilisti italiani.

Secondo gli esperti del settore energetico, il costo del petrolio dovrebbe rimanere elevato anche nel secondo trimestre dell’anno, a causa della forte domanda globale, dei vincoli alla produzione da parte dei paesi OPEC+, e delle tensioni geopolitiche in alcune aree chiave come l’Iran e l’Ucraina.

Inoltre, il governo non ha ancora chiarito se intende prorogare o meno il taglio delle accise anche dopo il 31 ottobre 2022, quando scadrà il decreto legge n. 179. In caso contrario, i prezzi dei carburanti potrebbero subire un ulteriore rincaro di circa 0.25 €/l.

Secondo alcune previsioni degli esperti del settore energetico, il prezzo del petrolio potrebbe raggiungere i 120 dollari per barile nel 2023, con l’offerta di energia che si rivelerà inadeguata nel soddisfare la domanda crescente.

Questo scenario porterebbe a un aumento dei prezzi della benzina e del diesel anche in Italia, che potrebbero superare i 2.5 €/l al self service e i 2.6 €/l al servito.

Considerazioni finali

I prezzi della benzina e del diesel in Italia a marzo 2023 sono tra i più alti d’Europa e sono destinati a salire ancora nei prossimi mesi.

Il governo ha cercato di contenere il fenomeno con il taglio delle accise, ma questo provvedimento ha avuto un effetto limitato e temporaneo.

La principale causa dell’aumento dei prezzi dei carburanti è l’andamento del costo del petrolio sul mercato internazionale, che dipende da fattori difficilmente controllabili come la domanda globale, la produzione dei paesi OPEC+, e le tensioni geopolitiche.

Gli automobilisti italiani dovranno quindi fare i conti con una spesa sempre più elevata per rifornire le loro auto, a meno che non optino per soluzioni alternative come le auto elettriche o ibride, che offrono una maggiore efficienza energetica e una minore impatto ambientale.