Nel 2023, l’Italia si è trovata ad affrontare un’importante crisi nel settore dei mutui, che ha colpito quasi un milione di famiglie in tutto il paese. Questa situazione è emersa a causa di un insieme di fattori, tra cui l’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione, che hanno ridotto il reddito disponibile delle famiglie e, di conseguenza, la loro capacità di rispettare le scadenze dei pagamenti.

Dalle analisi della Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi), emerge che il valore totale delle rate di mutui e prestiti non pagate ha raggiunto i 14,9 miliardi di euro. In dettaglio, 6,8 miliardi di euro corrispondono a mutui per l’acquisto di abitazioni non pagati, mentre 3,7 miliardi sono relativi a credito al consumo e altri 4,3 miliardi a prestiti personali.
Le famiglie italiane si sono trovate particolarmente in difficoltà con i mutui a tasso variabile, una categoria di finanziamenti che rappresenta circa un terzo dei mutui complessivi erogati nel paese e che è stata particolarmente colpita dall’aumento del costo del denaro. Questa categoria di prestiti immobiliari vale in totale circa 140 miliardi di euro.
In risposta a questa situazione, alcune famiglie hanno cercato soluzioni per far fronte all’aumento delle rate. Ad esempio, il 21% dei rispondenti con un mutuo a tasso variabile ha dichiarato di aver rinegoziato le condizioni con la propria banca, mentre altri hanno optato per estinguere parzialmente il mutuo o allungare la durata del finanziamento.
Dall’analisi del Barometro Crif, emerge che per il 65% dei mutui “in bonis” (senza rate scadute e non pagate), l’aumento dei tassi ha comportato un aumento significativo del montante complessivo dell’indebitamento, arrivando a un incremento del 24% in poco più di un semestre.
Inoltre, è stato osservato che, nonostante il contesto difficile, la richiesta di mutui per importi tra 100.000 e 150.000 euro è rimasta la soluzione preferita dalle famiglie italiane nel primo semestre del 2023, rappresentando circa il 30% del totale.
Questa situazione riflette le sfide che le famiglie italiane stanno affrontando in un contesto economico complesso, dove la gestione dei mutui e dei prestiti diventa sempre più critica.