Il segreto nascosto sotto Marte: la fotosintesi potrebbe essere possibile sul Pianeta Rosso

Un nuovo studio della NASA ha svelato una scoperta entusiasmante: la luce solare può penetrare abbastanza in profondità sotto la superficie di Marte da raggiungere gli strati di ghiaccio d’acqua sepolti, creando le condizioni per un processo vitale come la fotosintesi. Questa rivelazione alimenta la speranza che su Marte possano esistere le condizioni necessarie per supportare forme di vita, almeno a livello microbico.

Il segreto nascosto sotto Marte la fotosintesi potrebbe essere possibile sul Pianeta Rosso


Un pianeta che affascina da secoli

Marte ha da sempre catturato l’immaginazione umana. Nei secoli passati, alcuni astronomi credevano addirittura di aver osservato segni di una civiltà intelligente, ma quando le prime sonde raggiunsero il pianeta, svelarono un mondo desolato e spoglio. Tuttavia, le ricerche non si sono mai fermate, e ogni nuova missione ha continuato a scavare (letteralmente e figurativamente) nei segreti del Pianeta Rosso.

La scoperta del ghiaccio e il ruolo della luce solare

Gli scienziati sanno da tempo che diversi metri di ghiaccio d’acqua si trovano sotto la superficie marziana. Ora, grazie a questa nuova ricerca, è stato dimostrato che i raggi solari potrebbero effettivamente raggiungere questi strati sotterranei. E cosa significa questo? In presenza di calore sufficiente, l’acqua ghiacciata potrebbe sciogliersi, creando potenzialmente un ambiente in cui la fotosintesi è possibile.

Un simile processo si verifica in ambienti terrestri estremi. Ad esempio, i biologi hanno trovato pozze d’acqua fusa intrappolate sotto il ghiaccio in Antartide che pullulano di vita microbica, dimostrando che la fotosintesi può avvenire anche in condizioni apparentemente inospitali. Questa analogia rafforza la possibilità che su Marte, nelle giuste circostanze, la vita microbica possa essersi adattata e prosperata.


Esplorazione spaziale: dal passato al presente

L’avventura marziana ha avuto inizio negli anni ’60, quando le sonde spaziali hanno iniziato a solcare lo spazio per raggiungere il quarto pianeta del nostro Sistema Solare. L’Unione Sovietica aprì la strada con la missione Mars 1, seguita a ruota dalla NASA con il programma Mariner. Negli anni successivi, i famosi lander Viking del 1976 furono tra i primi a toccare la superficie marziana e a condurre esperimenti alla ricerca di segni di vita.

I progressi non si sono fermati lì. La missione Mars Pathfinder, lanciata nel 1997, portò sul pianeta il rover Sojourner, un pioniere nell’esplorazione robotica della superficie marziana. Questo successo fu seguito dai rover Spirit e Opportunity, che per anni hanno inviato dati fondamentali, gettando nuova luce sulla geologia e sulle antiche condizioni climatiche del pianeta.

Curiosity, Perseverance e Tianwen-1: i moderni esploratori

Negli anni più recenti, rover come Curiosity e Perseverance hanno continuato a esplorare Marte, affiancati dalla missione cinese Tianwen-1. Queste missioni hanno un obiettivo ambizioso: cercare prove della presenza di acqua passata o attuale e studiare la geologia e il clima marziano per preparare un giorno l’arrivo dell’uomo.

Curiosity, in particolare, ha scoperto molecole organiche su Marte, suggerendo che un tempo il pianeta avrebbe potuto ospitare la vita. Perseverance, lanciato nel 2020, ha continuato la caccia, esplorando il cratere Jezero, un antico delta fluviale che, secondo i ricercatori, potrebbe aver trattenuto segni di vita microbica.


La persistente domanda: c’è vita su Marte?

Nonostante tutte le ricerche e le missioni spaziali, ad oggi non esiste una prova concreta della vita su Marte. Tuttavia, la scoperta di antichi letti di fiumi prosciugati, depositi minerali che indicano un passato più caldo e umido, e tracce di acqua liquida rinforzano l’ipotesi che il pianeta fosse un tempo molto più abitabile di quanto sembri oggi.

Il fatto che la fotosintesi potrebbe avvenire sotto la superficie ghiacciata alimenta nuove speranze. Se questa reazione biochimica è possibile, significa che potremmo non essere troppo lontani dal trovare tracce di vita, anche se primitiva. Il mistero della vita marziana è ancora lontano dall’essere risolto, ma ogni scoperta ci avvicina a un futuro in cui potremo svelare completamente i segreti di Marte.


Considerazioni finali

Mentre l’umanità continua a prepararsi per l’esplorazione umana di Marte, la possibilità che il Pianeta Rosso possa ospitare la vita rimane una delle domande scientifiche più affascinanti. Questo nuovo studio della NASA ci ricorda che le risposte potrebbero trovarsi proprio sotto i nostri piedi… o, in questo caso, sotto la polvere rossa di Marte.