Erbe, ecco quali sono le più velenose

In natura esistono potenzialmente infinite specie di erbe e piante, tutte da conoscere e scoprire.

Molte le troviamo anche attorno a noi, in campi, boschi, in montagna e pianura e tantissime si prestano ad essere consumate, essendo commestibili.

Parlando di erbe, ad esempio, con diverse si possono fare gustose insalate e piatti tanto belli quanto creativi, ma attenzione: ce ne sono alcune che si camuffano da innocue ma che in realtà sono molto velenose.

Anzi, c’è di più: spesso le più velenose si nascondono dietro bellissimi fiori, che attirano di più l’attenzione e spingono a raccoglierle.

Tra le più velenose troviamo la Belladonna, una pianta erbacea perenne che cresce sopra i 1400 metri: basta consumare 3-4 delle sue bacche, scambiate per mirtilli, e si va incontro a disordini mentali ed allucinazioni.

Un’altra delle piante più velenose e letali presenti in Italia è l’Aconito: la sostanza che contiene può essere assorbita velocemente sia per via orale che per contatto ed è capace di condurre alla morte nel giro di pochi minuti.

La Panace di Montegazza rilascia invece una linfa fototossica che provoca gravi ustioni e dolorose vesciche: bene quindi starne ben alla larga, dato che è anche facile vederla, arrivando anche a superare i due metri di altezza.

Lo stramonio comune, conosciuto anche come erba del diavolo, ha invece proprietà allucinogene e se ingerita può provocare grave nausea, crampi, dolori addominali e portare alla morte.

Anche la cicuta può provocare la morte: ciò può avvenire per via della presenza al suo interno di almeno cinque sostanze velenose, dette alcaloidi. 

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