Tutti noi sappiamo bene che il costo di ogni bene e servizio di cui usufruiamo dipende da un delicato ed instabile equilibrio tra domanda ed offerta: più è alta la domanda, più crescono i prezzi, fino a quando cresce di conseguenza anche l’offerta e domanda ed offerta si allineano ad un determinato livello, che costituisce il prezzo finale di vendita.

Questo accade in un mercato libero, dove chiunque può acquistare e vendere, ma ci sono anche dei prodotti che, al contrario, non possono essere venduti liberamente: pensiamo alle sigarette, che possono essere vendute solo dallo stato.

Siamo in presenza di un monopolio: di cosa si tratta?

Essenzialmente si tratta di una forma di mercato dove un unico venditore offre un prodotto o un servizio per il quale non esistono sostituti stretti (monopolio naturale) oppure opera in ambito protetto.

L’impresa monopolista può decidere il prezzo di vendita che più gli aggrada, perché non esistono beni sostituti o concorrenti e i consumatori non hanno alternative a cui rivolgersi.

Un monopolio di Stato si realizza quando lo Stato si riserva il diritto esclusivo di vendere un determinato bene o servizio o offre ad una sola impresa il diritto esclusivo di vendere un determinato bene o servizio: l’esempio più noto è quello succitato del tabacco.