Cosa fare se una ditta non finisce i lavori in appalto

I lavori in appalto sono un tipo di contratto tra una persona o un’organizzazione (detta committente) e un’altra ditta (detta appaltatore), con cui quest’ultima si impegna a svolgere dei lavori di costruzione, ristrutturazione o manutenzione su un edificio o una struttura. Il committente, in cambio, paga all’appaltatore una somma di denaro stabilita in anticipo.

Solitamente, i lavori in appalto vengono affidati attraverso una gara d’appalto, in cui diverse ditte presentano una propria offerta economica e tecnica. Viene poi scelta quella che offre le migliori condizioni e capacità per svolgere il lavoro richiesto.

Cosa fare se una ditta non finisce i lavori in appalto
Cosa fare se una ditta non finisce i lavori in appalto (Foto@Pixabay)

Cosa fare se l’appaltatore non finisce i lavori nei termini stabiliti

Una volta che il contratto di appalto è stato firmato, viene stabilito un termine entro il quale i lavori devono essere completati. In caso contrario, il committente ha il diritto di agire legalmente per far valere i propri diritti.

La prima cosa da fare è di verificare se esiste una clausola di risoluzione del contratto per inadempimento. Questa clausola, se presente, permette al committente di recedere dal contratto se l’appaltatore non rispetta i tempi stabiliti.

Se la ditta edile interrompe i lavori o non li termina entro il periodo previsto è necessario adire le vie legali, promuovendo una causa civile necessaria a quantificare l’inadempimento e predisporre, poi, le risoluzioni.

In linea con quanto previsto dall’articolo, possiamo dire che l’impresa edile che non porta a termine i lavori commissionati entro una certa data o che ne realizza solo una parte deve risarcire i danni al committente in quanto la responsabilità è a carico dell’appaltatore.