Per diventare amministratore di condominio in Italia è necessario seguire una serie di requisiti normativi stabiliti dal Codice Civile e dalla riforma del condominio (Legge n. 220/2012). Ecco il percorso dettagliato:

1. Requisiti per diventare amministratore di condominio
Ai sensi dell’art. 71-bis delle disposizioni di attuazione del Codice Civile, può svolgere l’incarico di amministratore di condominio chi:
- Ha il godimento dei diritti civili;
- Non è stato condannato per reati contro il patrimonio, la pubblica amministrazione o altri reati gravi;
- Non è stato interdetto o inabilitato;
- Non è stato sottoposto a misure di prevenzione;
- Ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado;
- Ha frequentato un corso di formazione iniziale e svolge attività di aggiornamento periodico.
2. Percorso formativo obbligatorio
Chi non è condomino può svolgere l’attività solo se:
- Ha frequentato un corso di formazione specifico;
- Si sottopone a formazione periodica annuale.
Il corso deve essere erogato da enti riconosciuti e coprire argomenti giuridici, tecnici, contabili e di gestione del condominio.
3. Nomina come amministratore
L’amministratore viene nominato dall’assemblea condominiale con la maggioranza prevista dall’art. 1129 c.c.. Il mandato ha durata annuale, rinnovabile.
4. Adempimenti dopo la nomina
Dopo la nomina, l’amministratore deve:
- Accettare l’incarico, fornendo i dati personali e professionali;
- Aprire un conto corrente condominiale (obbligatorio per la gestione dei fondi comuni);
- Redigere il registro dell’anagrafe condominiale con i dati dei condomini;
- Curare la contabilità e i bilanci condominiali.
5. Obbligo di aggiornamento professionale
L’amministratore deve aggiornarsi con corsi periodici (almeno una volta all’anno), altrimenti perde il diritto a esercitare.
Conclusione
Diventare amministratore di condominio richiede un percorso formativo specifico e il rispetto di obblighi normativi e deontologici. È un ruolo di responsabilità che implica conoscenze giuridiche, contabili e tecniche.