Cavallucci marini, sapete che a partorire sono i maschi?

Tutti gli uomini, almeno una volta nella vita, si chiedono come sarebbe poter portare nel proprio grembo il proprio bambino, cosa provano le loro mogli e compagne nel dare alla luce una nuova vita.

Certo in molti non lo vorrebbero neppure provare realmente, consci che probabilmente non riuscirebbero a sopportare i dolori del travaglio, ma al momento è una sensazione che per il genere maschile si può solo immaginare, o al massimo simulare con qualche marchingegno tecnologico creato ad hoc.

Ma in realtà in natura, ed in particolar modo nel mondo animale, esiste un caso più unico che raro: nell’ambito dell’accoppiamento dei cavallucci marini è infatti il maschio a “portare avanti” la gravidanza.

Come ci raccontano gli etologi che affascinati hanno studiato il fenomeno, la femmina depone le uova in una speciale sacca incubatrice nel ventre del maschio. Sono uova altamente nutrienti, infatti saranno il sostentamento dei piccoli durante la gestazione, che può durare dai 10 ai 28 giorni.

Alla schiusa, poi, il maschio espelle gli avannotti con delle contrazioni addominali simili al parto femminile. 

Ogni contrazione provoca l’espulsione di centinaia di piccoli, in tutto e per tutto simili agli adulti ma in miniatura.