Perché Volkswagen tratta con Washington
Con i dazi USA al 25 % sulle auto importate, le Case straniere faticano a mantenere prezzi competitivi. Ora è Volkswagen a fare un passo avanti, avviando discussioni con l’amministrazione Trump per trovare un compromesso sulle nuove tariffe. A confermarlo è stato il CEO Oliver Blume in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, sottolineando l’importanza del Nord America come area strategica di crescita.

Strategia di localizzazione e investimenti
Blume punta a trasformare l’ostacolo dei dazi in un’opportunità:
- Produzione Audi negli USA: previsto l’avvio di nuovi impianti per il marchio premium, con l’obiettivo di ridurre le importazioni.
- Investimenti sul territorio: creare posti di lavoro e rafforzare la supply chain locale.
- Espansione Volkswagen: ampliare la gamma di prodotti Made in USA per preservare margini e quote di mercato.
“La nostra leva più forte è investire direttamente nei Paesi in cui vendiamo, anziché subire vincoli tariffari”, ha dichiarato Blume.
Numeri chiave e prospettive
- Nel 2024, Volkswagen ha venduto quasi 380.000 vetture negli Stati Uniti (8 % del totale globale).
- Il best seller è ancora l’SUV Atlas, assemblato nell’impianto di Chattanooga (Tennessee).
- Attualmente il 65 % delle auto VW negli USA arriva dall’estero, principalmente dal Messico; Audi invece è interamente importata.
Impatti per Europa e Germania
Finora la Germania non ha subito rincari diretti sulle vendite interne, ma il settore europeo guarda con attenzione all’esito delle trattative. A breve scadenza, tempi tecnici e requisiti per le esenzioni temporanee annunciate da Trump potrebbero alleggerire l’impatto sui consumatori.
Conclusione:
La chiave sarà la capacità di Volkswagen di convertire le sfide tariffarie in un vantaggio competitivo grazie a investimenti produttivi negli USA. Restate con noi per tutti gli aggiornamenti sul negoziato e sulle evoluzioni del mercato auto globale.